L’Associazione Culturale ALBATROS CANTÙ
per la Rassegna VIAGGIO INTORNO AL VIAGGIO
presenta
Venerdì 10 febbraio 2017 – ore 21.00
PRESSO L’ISTITUTO COMPRENSIVO P. TIBALDI, VIA MANZONI 19, CANTÙ (CO)
I VIAGGI DI WERNER: DAL NEPAL AL BANGLADESH
Documentari di Werner Kropik
Con la sua ironia acuta e la sua grande esperienza di viaggiatore e documentarista, Werner questa volta ci accompagnerà in un viaggio nel subcontinente indiano, ma non nell’India più conosciuta.
Andremo prima nel Dolpo, la parte più inesplorata del Nepal, con i suoi paesaggi incontaminati, per vivere l’emozione di ritrovare persone incontrate in un viaggio ormai lontano nel tempo.
E poi in Bangladesh per scoprire questo paese affascinante e semi sconosciuto, raccontandone la quotidianità e in particolare l’estrazione dei sassi di Jaflong.
INGRESSO LIBERO
Nota sulle proiezioni
Il Dolpo, nel nordovest del Nepal non lontano dal Mustang, è abitato da tibetani che, insediatisi qui trecento anni fa, hanno potuto mantenere integra la loro cultura grazie all’estremo isolamento della regione. Solo 26 anni fa il governo nepalese concesse un primo permesso per visitare il Dolpo e Werner Kroopik ebbe il privilegio di essere proprio in quel primo gruppo di viaggiatori. Con le foto di allora è tornato a Ringmo, sulle rive del lago Poksumdo, cercando le
persone fotografate 26 anni prima.
Il Bangladesh è un Paese fuori dalle rotte turistiche e anche per Werner è stato una piacevole sorpresa: pensate che l’India, che ha girata in lungo e in largo durante 29 viaggi, riceve 60 milioni di turisti all’anno, mentre nel Bangladesh ha incontrato solo una copia di tedeschi in tre settimane di viaggio!
Note sull’autore
Werner Kropik è nato a Vienna nel 1942, dove ha conseguito la maturità e ha studiato per sei anni all’Accademia di Belle Arti. Coltiva la passione del viaggiare dal 1960 e dopo un lungo viaggio in bici da Lugano a Hong Kong (1994-1995) ha deciso di documentare i suoi viaggi con la videocamera.
Nei suoi documentari cerca di descrivere un ambiente, una festa, un mercato o una cittadina in un modo semplice, onesto, diretto, senza dare troppo peso al lato didattico, cercando di captare il poetico anche nelle banalità e nella quotidianità.