Si inaugura domani, giovedì 20 luglio a Bellagio, la mostra fotografica Rifiorire/Blossom. Giulia Caminada – Antonella Vecchi a cura di Marina Mojana. L’inaugurazione è divisa in due momenti distinti: alle ore 17.00, a Villa Melzi, la presentazione del catalogo; alle ore 18.30 alla Torre delle Arti, il vernissage della mostra che resterà aperta solo per pochi giorni, dal 21 al 31 luglio.

Attraverso una selezione di 30 stampe fotografiche a colori e dieci composizioni di poesia visiva, l’esposizione propone un viaggio tra visibile e invisibile sul senso della vita e sul nostro stare al mondo, in cui il fiore diventa metafora della creazione artistica e potente simbolo della fragilità e della bellezza della vita e della sua vittoria sulla morte.
Scrive Marina Mojana: «Il fiore ha bisogno di luce e di tempo per germogliare; lo scatto fotografico ha bisogno di luce e di tempo per diventare un’opera d’arte; tra luce e tempo, essere e divenire, Giulia Caminada e Antonella Vecchi ci invitano a fare un percorso circolare dalla vita, alla morte e alla rinascita attraverso le immagini dei loro fiori. (…) In particolare è il tema della rinascita ad essere poeticamente illustrato delle due autrici, nel cui lavoro arte e vita coincidono, generando un racconto di forte espressività e speranza».

Nello spazio all’ultimo piano della Torre in Salita Plinio, sono ospitate 10 opere fotografiche di Giulia Caminada che propone bouquet di fiori come “vita immobile”, non certo “natura morta” per illustrare cinque tappe del suo percorso poetico: sfiorire, cadere, mettere radici, sbocciare, rifiorire. «Perché la fragilità fa parte della nostra vita e di quella di chi ci è accanto – afferma la fotografa comasca. – Bisogna imparare dal lato fragile dell’esistenza – prosegue – e accoglierlo come voce che si manifesta per aiutarci. Siamo esseri che fioriscono nel silenzio. Talora un disagio è il segnale che stiamo sbagliando fiore, pretendendo di essere ciò che non siamo».

Nello spazio intermedio della Torre sono ospitate 10 opere fotografiche di Antonella Vecchi nel cui lavoro l’universo simbolico del ciclo vita morte rinascita è sintetizzato con sensibilità visionaria. Nel progetto “Rifiorendo” l’autrice interpreta l’archetipo morte-rinascita in cinque tempi: essere, morire, amare, risorgere, librare. «I primi due evocano il buio della vita senza consapevolezza e della morte simbolica – spiega la fotografa – poi i fiori che compongo alla luce di raggi infrarossi rinascono attraverso l’amore generativo di trasformazione che porta luce dentro e fuori di noi».

L’esposizione inizia e si conclude nella sala a piano terra della Torre, dedicata a dieci lavori inediti di poesia visiva: cinque composizioni di Giulia Caminada e cinque di Antonella Vecchi costituite dall’immagine di un fiore e da un testo poetico a fronte.

TORRE DELLE ARTI BELLAGIO
Salita Plinio, 25 Bellagio – Como

RIFIORIRE / BLOSSOM
Giulia Caminada – Antonella Vecchi

a cura di Marina Mojana
21 – 31 luglio 2023

Inaugurazione giovedì 20 luglio, ore 17 a Villa Melzi, ore 18.30 alla Torre delle Arti

Orari da lunedì a domenica ore 10.30 – 13.00 / 14.00 – 17.00

Ingresso libero
Info al pubblico – mob. +39 3402694549

Giulia Caminada
Si laurea in Lettere all’Università Statale di Milano. Dedica la sua vita alla famiglia, all’insegnamento e alla ricerca socio-antropologica applicata alle tradizioni del focolare prealpino: numerose sono le pubblicazioni e le sue ricerche linguistiche e etnografiche svolte sul territorio lariano, di cui è originaria. Riconosciuta come “Cercatrice di traccia” dalla Rete Italiana di Cultura Popolare, nei primi anni 2000 si affaccia alla fotografia da autodidatta. La passione per la poetica dei paesaggi, i reportage e la ritrattistica fanno sì che negli ultimi decenni la fotografia sia per lei strumento di ricerca, documentazione, comunicazione e arte. Del 2012 è il progetto Un paese in posa. Il ritratto fotografico di una comunità, oltre 600 scatti realizzati nel piccolo borgo di Barni in Vallassina e pubblicati da Silvana Editoriale, 40 dei quali – stampati a grandezza naturale – diventano un’installazione ambientale permanente nelle vie del borgo. Frequenta a Milano il workshop della fotografa Maria Vittoria Backhaus, ma fondamentale è l’incontro con il maestro Giovanni Gastel (1955 – 2021) sotto la cui guida realizza nel 2019 il progetto di fotografia e di poesia Acque amate. Nel 2022 esce il libro fotografico Nelle piccole cose (Ventura Edizioni) con la guida del maestro Maurizio Galimberti.

Antonella Vecchi
Dopo la Laurea in Giurisprudenza all’Alma Mater di Bologna e il Master in Organizzazione dei Servizi Sanitari, matura una lunga esperienza in ambito aziendale come direttore delle risorse umane e come consulente per imprese e istituzioni. La sua formazione specialistica contempla diversi ambiti della Psicologia, della Sociologia e dell’Antropologia. Dal 2020 si occupa di benessere lavorativo a livello individuale come coach del lavoro, per la valorizzazione del lavoratore come essere umano. Da oltre 15 anni si dedica alla fotografia, in un continuo esercizio di ricerca tecnica e stilistica. Frequenta numerosi workshop rimanendo sostanzialmente autodidatta e indipendente. Pratica la fotografia come forma di meditazione attiva, in una ricerca continua dell’identità e dell’essenza di luoghi, città, esseri viventi. Sfrutta il linguaggio emozionale dell’immagine per veicolare messaggi più complessi e profondi, con un’espressione concettuale e simbolica. È tra i pochi in Italia a praticare la fotografia a infrarosso, in una sperimentazione continua tra la fotografia di paesaggio con scene surreali e oniriche e la rappresentazione di fiori eterei e statuari, metafora stessa dell’individualità umana. Ha esposto in diverse mostre collettive e personali con pubblicazione di relativi cataloghi.

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